giovedì 26 gennaio 2012

L'angolo del Tétto: Mix Tape

Òcio al Tétto... questa volta più che una perla si tratta di una purga che riporto con il testo originale così come inviatomi dal nostro critico di fiducia.  Nella speranza che nessuno accusi controindicazioni eccovi la critica ed il consueto bugiardino.

Avvertenze per l'uso: le "perle" del Tétto possono contenere ilarità, non superare le dosi consigliate (1 compressa a settimana), in caso di sovradosaggio consultare subito un fonico. Non sono stati riscontrati effetti collaterali (ma siamo ancora nella fase di sperimentazione). Le dichiarazioni del Tétto rappresentano il suo punto di vista, non quelle di un critico di musica (per fortuna).



Mercoledì 14             Dicembre MIX TAPE. 
La band MIX TAPE ha proposto la propria playlist, un pop degli anni 80. 
Mi è piaciuta la scelta dei brani, che davano modo alla cantante di dar sfogo alla propria bravura, anche se non è un genere che mi entusiasma perché è una musica che ho ascoltato e riascoltato. 
Dei cinque che compongono il gruppo Francesco Calabro, il bassista, è stato pulito e preciso, la cantante Silvia Buscato, ha dato prova di un’autentica capacità canora, precisione e potenza, che sopperiscono al fatto che non sia particolarmente dotata di una voce imponente. Il batterista, Simone Sossai, ha fatto la sua parte senza dar segni di eccellenza neanche durante un assolo: a me sembrava stenografasse…… Le due chitarre, Giovanni Pirotta e Roberto Gemo, secondo me sono la nota dolente del gruppo. Col loro così potente strumento, avrebbero dovuto fare da seconda voce, ma uno ha preferito stare nell’ombra, timido con la paura di esporsi troppo, alternando qualche piccolo guizzo, (della serie ci sono anch’io) e l’altro alla chitarra semiacustica, uno scolaro che abbia appena terminato un corso di chitarra: non ancora armonioso nelle esecuzioni, le note non ben collegate tra loro, rigido, schematico e anch’esso un po’ timido. 
A mio avviso basso e voce sorreggono il gruppo, Silvia Buscato è particolarmente brava anche nella presenza scenica.
Non mi sono piaciuti molto, sia perché è un genere, come ho detto prima, che mi lascia a bocca asciutta e soprattutto perché il Barone Rosso ci ha abituato molto bene. 
Tétto.

Aggiungo (è doveroso) che sondaggiando a caldo dopo il concerto, tra lo stesso tavolo del nostro critico, le opinioni erano discordanti e per equilibrare la mancanza di entusiasmo del Tétto c'era invece un ben più soddisfatto Baicco. 

Alla prossima.

1 commento:

  1. Grazie Tétto, la tua critica è graditissima e anche l'ennesima riprova che è difficile accontentare tutti. Magari quando tiri fuori le unghie ti accusano di rompere i timpani (e non solo...).
    Ad ogni modo, presentarsi ad un pubblico così esigente come quello del Barone con un repertorio "di intrattenimento" rappresenta una sfida che potremo magari interpretare meglio in una prossima occasione.
    Grazie ancora a Simonetta e Moreno per l'ospitalità, Francesco (x MixTape)

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