domenica 4 dicembre 2011

L'angolo del Tétto: Balkanica


Avvertenze per l'uso: le "perle" del Tétto possono contenere ilarità, non superare le dosi consigliate (1 compressa a settimana), in caso di sovradosaggio consultare subito un fonico. Non sono stati riscontrati effetti collaterali (ma siamo ancora nella fase di sperimentazione). Le dichiarazioni del Tétto rappresentano il suo punto di vista, non quelle di un critico di musica (per fortuna).

Sladjana Bazic, la cantante dei Balkanica, prima di ogni brano, fa intraprendere al suo pubblico un viaggio nei Balcani con una simpatica presentazione: per mezzo di canzoni e ballate, si percorre assieme a loro quella terra così vicina…, così lontana.
E’ stata la madre (da lei definita Jukebox vivente) di questo “sole che canta” a tramandare la memoria storica delle canzoni che nel tempo hanno lasciato un segno: è come un vento antico che porti profumi lontani, mai stanco di donarci racconti ed emozioni…


E’ bello percepire che ogni musicista di questo gruppo al “Barone Rosso” si senta veramente a casa sua, ed è come se suonasse per se stesso, chissà magari immaginando qualche festa gitana. Il clarinettista ci ha regalato molte emozioni con le sue melodie, interpretazioni di stile jazz, che come genere non sarebbe del tutto attinente, ma io l’ho trovato davvero piacevole.
Il pubblico ha partecipato con entusiasmo, anche se non ha ballato come avrebbe voluto la cara Sladjana, ma gli applausi si sono profusi per molto tempo. Dopo il primo bis si sono alzati, hanno acceso le luci, allora ci siamo rassegnati alla fine della festa.
La musica come al solito si è confermata un ottimo veicolo per capire un po’ di più un popolo, le sue tradizioni, la sua cultura e la sua malinconica gioia di vivere.
Tétto

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